La divinazione cartomantica è, tra le tecniche
divinatorie, quella più diffuse. I Tarocchi possono essere usati in
molti modi diversi, ma tutti finalizzati a mettere in evidenza
situazioni o emozioni che altrimenti sarebbero rimaste nascoste. Essi
permettono alla mente di valutare la realtà in modo diverso,
affrontando i problemi, forse in maniera irrazionale, ma utile a
trovare risposte che prima non erano disponibili. Pieni di questo
spirito siamo in grado di indagare tra le ombre del passato,
illuminare gli elementi oscuri del presente e armarci per affrontare
al meglio il futuro. Più ci addentriamo nello studio dei Tarocchi,
più diventiamo consapevoli della nostra “apertura” mentale, come
se improvvisamente il Sole diradasse le nebbie che coprivano il
paesaggio. Piano piano, imparando a concentrarci ( con vari metodi di
meditazione) impariamo a percepire immagini che diventano sempre più
chiare, solleviamo veli che coprivano i nostri sensi, impedendoci di
percepire l'infinita realtà che ci circonda. Tutto questo duro
lavoro ci porta a “svelare gli arcani”, a sviluppare il nostro
intuito che alla fine sarà vera e propria chiaroveggenza. Questo vi
fa capire che, la capacità divinatoria, a volte può essere innata,
ma molto spesso è la conseguenza di un lungo cammino fatto di studio
e pratica. In tutti i casi, che sia un dono o il risultato di un
lungo lavoro, nel momento in cui si dispongono le carte sul tavolo si
costituisce un legame fra la mente del divinatore e la situazione
sulla quale si vuole far luce. All'inizio, una cosa che sorprenderà
molti, sarà il fluire di sensazioni, di parole che possono anche
sembrare senza senso o non inerenti al significato divinatorio di
ogni singolo arcano, ma che poi si scoprirà perfettamente coerente
con la situazione del consultante. Ricapitolando le immagini dei
Tarocchi non hanno in sé il potere di predire il futuro ma hanno le
potenzialità proprie dei simboli: stabilire un legame tra un icona
immutabile e una situazione che cambia nel tempo e nello spazio.
Come detto all'inizio, i Tarocchi possono avere
differenti utilizzi. Se vengono usati in prima persona conducono
agli aspetti più nascosti della propria personalità (questo il
movente che ci spinge ad usarli e conoscerli). Ma essi possono essere
utilizzati anche per scoprire l'animo altrui, per fornire
suggerimenti agli interlocutori che si rivolgono a noi in piena
fiducia per trovare delle soluzioni.
Adesso cercherò brevemente di spiegarvi alcune pratiche
per “sgombrare” la mente prima di avviarci in uno studio profondo
e coinvolgente delle Lame.
Metodi
introspettivi
Il metodo più semplice per assentarci dalla realtà è
quello di “scaldare” le carte, ossia cominciamo a mescolarle
ripetutamente, alternando lo sfogliare degli arcani, in modo che alle
carte venga impressa la nostra energia e che le immagini rimangano
impresse nella nostra mente.
Altro metodo è porre sul tavolo le carte ad una ad una
contandole, o elencandone il nome, così che la nostra mente sia
pronta ad associare al nome, a significato la rispettiva immagine.
Un altro metodo, leggermente più complicato, è quello
della visualizzazione mentale delle carte. Come funziona? Semplice a
dirsi, leggermente più difficile a farsi.
Dopo aver mescolato il nostro mazzo fino a quando non ci
sentiamo pronti, estraiamo una carta a caso, appoggiamola sul tavolo
e osserviamola, (anche qui fino a che non ci sentiamo pronti),
leggiamo il suo significato su un manuale, o su un libro di tarocchi,
o su internet, e cerchiamo di capirne il senso. Tutto si svolge con
molta calma, assaporando la nostra scoperta e il nostro studio.
Quando lo riteniamo opportuno, chiudiamo gli occhi e cerchiamo di
visualizzare nella nostra ente, la Lama appena studiata, cerchiamo di
assimilarne bene il significato, immedesimiamoci in essa. Facciamo
così per tutto il mazzo (non necessariamente tutto in una volta).
All'inizio, non verrà subito, dovremo concentrare bene
la nostra mente, ma ripetendo il metodo spesso, e con costanza, si
otterranno ottimi risultati. Questa tecnica ci porterà ad avere una
simbiosi con gli arcani, come se fossero vecchi amici.
Norme
generali per la pratica divinatoria
Le sole norme importanti per la divinazione, credo siano
solo due: preparazione mentale e silenzio.
Tutto il resto è solo un consiglio, non sta a me dirvi
come fare la vostra divinazione.
E' opportuno non operare dopo i pasti o bere o fumare
durante. Perché direte voi? Semplicemente perché la nostra mente
deve rimanere lucida e cibi, bevande o fumo la possono annebbiare
appesantendone lo stomaco o eccitando i sensi.
E' importante lavarsi le mani, sia per igiene che cosa
più importante per lavare via le energie negative che possiamo aver
accumulato durante la stesa.
Coprite il tavolo con tovaglie o panni dai colori tenui,
così da non disperdere la visualizzazione delle carte.
Illuminate la stanza con la giusta luce così da non far
soffrire la vostra vista.
Infine, cercate di operare di giorno, per analogia con
le carte stesse: alla Luce del Sole-
Ripeto questi sono solo consigli, non leggi!
Un ultima cosa che vi vorrei consigliare è questa: la
mente umana tende a razionalizzare tutto, quindi quando si affronta
la divinazione, l'introspezione di se stessi, cerchiamo di non
razionalizzare niente, cercando invece di utilizzare l'intuizione, il
vederci come in uno specchio quindi con una visione immediata.
Scegliere
il proprio mazzo
Siamo giunti al momento in cui ognuno di noi scegli il
proprio mazzo divinatorio.
Questa scelta può avvenire casualmente, ci hanno
regalato un bel mazzo proprio ieri, oppure scegliendolo fra gli
innumerevoli mazzi oggi in commercio. Il mio consiglio, se non lo
avete già, è quello di andare in un negozio di articoli esoterici,
farvi mostrare vari mazzi e prendere quello che vi trasmette più
sensazioni, se possibile, tenetelo in mano, sfogliatelo, cercate di
avere un dialogo con lui. Di mazzi in commercio ce ne è davvero
molti, ma se siete all'inizio, io vi consiglio anche di acquistare un
mazzo classico, perché nel momento in cui inizierete a studiarne i
significati e le simbologie, avrete un supporto ottico.
Tornando a noi, una volta che abbiamo il nostro mazzo
personale, lo dobbiamo legare a noi. Quindi dobbiamo purificarlo e
consacrarlo. Questi passaggi, io credo siano importanti, non solo
perché purificando il mazzo, eliminiamo da esso tutte le energie
negative che può aver accumulato ma con la consacrazione stabiliamo
un profondo legame di sintonia tra carte e proprietario.
Adesso siamo pronti a cominciare!
Nessun commento:
Posta un commento